Questo diario scritto dallo gnomo Corver, un ranger di Sambar, è stato ritrovato dal gruppo mentre era in viaggio nella foresta dell’isola principale dell’arcipelago del Lantan. Accompagnati da Gaziver, il fratello di Corver, dopo uno scontro, i compagni sono venuti in possesso del manoscritto. Questo è quello che vi era scritto all’interno.

Marpenoth 10
I ranger continuano a radunarsi ma non è questo il modo. Noi dovremmo essere fuori con gli altri, aiutare chi ne ha bisogno. La foresta ci chiede aiuto e noi come i nani ci nascondiamo tra la fredda roccia del la città. Urixif mi ha concesso il permesso di partire alla ricerca delle risposte alle troppe domande che attanagliano la mia fede e dopodomani mattina ai primi raggi partirò. Gaziver non capirebbe: la sua giovane età lo porta ad essere troppo impulsivo e non mi lascerebbe mai partire da solo.
Marpenoth 12
Eccomi pronto a partire, meglio però farlo a stomaco pieno. Mari e Monti è rimasta la bettola che mi ricordavo anzi ancora più insulsa se fosse possibile. Quella vecchia megera inveiva contro quella ragazza indifesa che voleva solo una stanza e delle indicazioni. Divertente come il vecchio nano osservava le curve della ragazza. Mi sono proposto di aiutarla e lei ha accettato con gioia. Non ho fatto altro che prestare fede al mio giuramento di guida del Lantan. Una ragazza troppo indifesa e gracile per farla addentrare da sola nella foresta e men che mai di questi tempi. Potrei perdermi nei suoi occhi neri …
Marpenoth 14
Le ho detto di aspettarmi sul carro mentre perlustravo la palizzata e i dintorni cittadini. Secondo i ranger nei giorni scorsi alcuni animali hanno attaccato l’accampamento, poca roba per il momento anche se molto inusuale. Ieri mattina, invece, qualcosa di veramente grande si è abbattuto sulle difese, le voci in merito erano molto confuse e ho deciso di ispezionare la palizzata: i graffi grandi come pugni sono inconfondibili e le folkloristiche informazioni indicano un orso crudele che si è dato alla fuga. Un orso crudele che attacca una città … Non capisco cosa accade … È ora di partire, torno da lei e abbandoniamo questa città: prossima tappa Sundrah!
Marpenoth 15
Questa mattina mi sono svegliato con il raffreddore: assurdo!!! Questa foresta sembra quasi rifiutarci e questa ne è l’ennesima dimostrazione … Sono due giorni che non dormo ormai a causa dei troppi pensieri che attanagliano la mia mente, dunque la scorsa notte ne ho approfittato per masticare altra Erythroxylum coca che forse sta annebbiando le mie capacità sensoriali… qualche ora fa mi sono ritrovato ad osservare quella che mi sembrava la figura di un uomo seminudo dietro un albero ma quando mi sono avvicinato all’arbusto non c’era nulla … Per riprendere contatto con la realtà ho iniziato a studiare le piante raccolte durante il mio tragitto e anche in queste qualcosa di strano accade: la Petasites hybridus che già m’aveva incuriosito per il suo strano colorito bluastro ora è piena di myrothecium nella mia borsa. Non capisco se è un caso isolato o esteso ragion per cui continuerò a raccogliere altre radici nei prossimi giorni.
Marpenoth 16
Il mio raffreddore sta peggiorando a vista d’occhio dunque ho mangiato delle foglie di Epilobium angustifolium almeno per calmare la tosse ed i dolori intestinali. Morgana sembra non accusare nessuno dei miei sintomi e, anzi, prosegue il viaggio restando pacatamente in silenzio per la maggior parte del tempo. A volte mi sembra di avere al mio fianco una presenza inquietante poi, vedendola riposare, il suo dolce viso mi ricorda quello di un angelo… La pausa sarà breve: ripartiremo fra qualche ora, giusto il tempo di riprendere fiato.
Marpenoth 17
Oggi è successo qualcosa di assurdo… Proseguiamo abbastanza in fretta utilizzando i sentieri dei nostri avi eppure la mia compagna di viaggio è stata costantemente in tensione e visibilmente irritabile. Al limitare della foresta l’ho visto nuovamente e questa volta non posso essermi sbagliato: era proprio un ragazzo nudo, capelli biondi e occhi di un giallognolo infetto. Ai suoi piedi c’erano i cadaveri di alcuni ranger, ho riconosciuto lo stemma di Sambar. Squarciati e dilaniati, ma lui guardava Morgana intrigato, o forse incuriosito: i cadaveri non erano altro che erbacce ai suoi piedi. Anche lei lo guardava intensamente quando, all’improvviso, dalla boscaglia uscì un enorme lupo nero… Quando questi posò il suo sguardo su di me fu come un’ondata di gelo che mi giunse alle ossa: occhi rossi che danno la sensazione di poter prendere fuoco da un momento all’altro… mai in tutti gli anni a vagabondare per la foresta ho incontrato un animale così maestoso e nello stesso tempo così terrificante. Quella scena mi s’è stampata a fuoco nella mente… L’animale si mise a ringhiare intensamente verso di me, prima di strusciare il muso con affetto sulla mano del padrone e forse è la febbre alta a scrivere… ma non riuscivo più a distinguere dove finisse l’uomo e iniziasse l’animale. Istintivamente ho cercato di proteggere Morgana, mentre loro continuavano a fissarsi. Al tocco era come stringere la nuda roccia mentre la pelle, di un bianco latte, sembrava fredda e insofferente, inamovibile… gli occhi erano di un nero opaco, intensi e pieni, senza nessuno spazio per altri colori… il sorriso era di labbra violacee e purulente ma in fondo malinconiche… Mi scostò lei, invece, ed io caddi terrorizzato a terra. Guardandolo dal basso, il ragazzo era imponente e nobile. Egli alzò una mano e la giungla si zittì con forza. Quando l’abbassò la terra cominciò a tremare e gli alberi in lontananza cominciarono a cadere e i barriti impazziti ad inondare l’aria! Non so come ci riuscii, ma mi rialzai in piedi di scatto e la spinsi via nella speranza di metterla in salvo. Appena in tempo prima che una mandria impazzita di elefanti spuntasse dalle spalle dell’uomo e ci dividesse, continuarono a devastare la giungla verso l’orizzonte. Morgana è salva, sono sicuro di averla vista correre via in direzione di SunDrah! Il ragazzo, invece, muoveva verso gli alberi e la fitta vegetazione accompagnato dal suo lupo sparendo dalla mia vista. Lui è la chiave e la ragazza è salva. Io vado a cercare le mie risposte!
Marpenoth 20
Sono ormai tre giorni che vago all’interno della foresta seguendo solamente tracce e orme parziali, rami spezzati e piante schiacciate. Per di più un giorno mi sembra di seguire un vagabondo … le orme di un uomo… man mano che lo seguo sembra che mutino in quelle d’una bestia informe… una moltitudine di orme, rami spezzati, alberi abbattuti. Pare che tutta la natura cammini assieme a questa cosa. Dopo tre giorni d’inseguimento ho bisogno di prendere fiato e tra lo scannabecco troverò pace per i miei dolori… le gambe mi tremano, le ossa mi sembrano gelatina ed i polmoni bruciano come cosparsi di zolfo. E ora anche le mani… Le mani non smettono di tremare e impugnare un arco è divenuta un’impresa titanica e ora anche scrivere è un problema. Tento di curarmi ma è tutto inutile, ogni volta che mi sento meglio, subito dopo mi sento sempre peggio. Il sole è alto e mi da conforto rispetto alla notte. Nella notte sono sommerso da versi di tutti i tipi, distorti e grotteschi, la foresta non dorme ma sembra che cacci tutta insieme. Poi un ruggito sopra gli altri, devastante, imponente … ghiaccia i miei muscoli e affila i miei nervi, gli altri versi si ammutoliscono all’istante. Qualcosa di perverso, malato e bizzarro distorce la foresta intorno a noi... non è più quella di un tempo… Non saremo più quelli di un tempo…
Pingback:Corver – Stargazers
Pingback:Morgana – Stargazers