Heinrich Garmer è un chierico inquisitore incontrato ad Heliogabalus, nel Damara.

Garmer è un fondamentalista del culto di Helm, un inquisitore a capo dell’Ordine della Sacra Catena. Quando il gruppo arriva ad Heliogabalus, il 15 Marpenoth 1376, scopre che Garmer si è trasferito nella capitale del Damara da poco tempo. Il suo compito in questo lasso di tempo è stato quello di far rigare dritto i criminali della città con un regime di paura e torture.
Nel Damara

Dopo aver incontrato i compagni in una delle strade della capitale, ha invitato Harold ed Ejdrha nel tempio La Fine del Riposo. Qui l’inquisitore ha raccontato alcune cose tra cui l’organizzazione dell’Ordine di cui fa parte e come funzionano le ronde. Heinrich assume la figura di spirito guida e motore di tutto l’ordine, rigido e severo negli insegnamenti ma mosso da quello che sembra essere un incrollabile senso di giustizia. Generalmente è sempre stato presente alle torture, che in genere vengono praticate per scoprire se all’interno dei corpi dei torturati sono presenti i mostri rospoidi. Alla fine del processo il torturato viene arruolato come Spitze.
Il 18 di Marpenoth, Garmer invita il gruppo al tempio La Fine del Riposo per discutere la liberazione di Ezmeralda e la sfida lanciata da Harold a Francisco, cose successe a seguito degli eventi che hanno coinvolto Elizabeth il giorno prima. Arrivati al tempio, Garmer accoglie il gruppo preceduto dai cinque Angeli. Poi prima bacia lo stinco di Sigismond, che nel frattempo abbiamo scoperto essere Morgana sotto copertura, una volta che questa è salita sul suo cavallo bianco, dopodiché propone un duello di massa a mezzo sangue tra i compagni e gli Angeli.

Dopo il duello vinto perso dagli Angeli, Heinrich ha rimproverato Augen, Cristoforo e Sigismond in quanto secondo lui si sono trattenuti durante lo scontro. Poi il gruppo gli chiede di consegnarli Sigismond rivelando la sua vera identità. Lui si è rifiutato dicendo che ha conosciuto la ragazza quando era ancora una bambina e si fida di lei. Così come Sigismond, anche Garmer ha sulla mano un simbolo dei Dodici, quello dell’VIII, ma fatto da lui stesso. Questo perché ci ha detto di seguire il suo credo indipendentemente dal nome della divinità.
Parlando dell’esperimento fatto su Jean che gli permette di trasformarsi, dice di aver tirato fuori solo ciò che aveva già dentro e che l’intervento di Locke che ha bloccato l’esperimento non ha aiutato il ragazzo. A riguardo, ci parla di Augen, il suo primo Angelo. Su di lui l’esperimento fatto è stato lo stesso ed è riuscito.
Dopo aver saputo da Melchiades delle sue visioni, Garmer si è desico a muoversi con i suoi cinque Angeli prima verso le Marche d’Argento per andare al Tempio di Laiden, e poi verso la capitale del Tethyr, Darromar.
Nel semipiano di Laiden
Arrivato insieme agli Angeli al Tempio di Laiden il 2 di Uktar 1376, aiuta i membri del gruppo li presenti a lottare contro alcuni monaci tatuati guidati da fratello Arlen. Al suo arrivo, circondato dagli altri guerrieri, pronuncia queste parole:
Una torcia può affievolirsi e la sua luce può scemare, ma non l’ardore per la sofferenza. Così come egli camminava tra i mortali e si ergeva come faro votato alla verità, così quest’oggi, ancora una volta, schiacciamo i nostri nemici. Questi insulsi mostri deformi e tatuati non hanno ancora saggiato la furia della fiamma del dolore. Perciò gioite amici…fratelli: la vittoria è già nostra!
Entrata in scena di Garmer al Tempio di Laiden
Successivamente ha combattuto contro i monaci tatuati con i suoi compagni e parte del nostro gruppo. Mentre lo scontro era in atto, il gruppo è stato teletrasportato nel semipiano di Smuain senza sapere come lo scontro sia terminato.
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